Per quanto sembrino cose di secondaria importanza, la missione degli abiti non è soltanto quella di tenerci caldo. Essi cambiano l’aspetto del mondo ai nostri occhi e cambiano noi agli occhi del mondo.
(Virginia Woolf)
La trascuratezza nel vestire è un suicidio morale.
(Honoré de Balzac)
La chiusura lampo ha spodestato i bottoni e un uomo ha perduto quel po’ di tempo che aveva per pensare, al mattino, vestendosi per andare al lavoro, ha perso un’ora meditativa, filosofica, perciò malinconica.
(Ray Bradbury)
Il buon gusto nel vestire è qualcosa di innato, come la sensibilità del palato.
(Coco Chanel)
Il modo di vestirsi è una preoccupazione sciocca. Ma è molto sciocco per un uomo non essere ben vestito.
(Philip Dormer Stanhope Chesterfield)
Chiunque è capace di essere di buono e benevolo umore quando è ben vestito. Non c’è gran merito.
(Charles Dickens)
Ho ascoltato con ammirata sottomissione una signora dichiarare che la sensazione di essere ben vestiti dà un’intima tranquillità quale non è in grado di dare la religione.
(Ralph Waldo Emerson)
Il bisogno inventa i primi vestiti, l’arte di apparire ne accresce considerevolmente l’uso.
(Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos)
La maggior parte delle donne vorrebbe vestire in modo fantasioso, ma guarda di traverso ogni donna che lo fa.
(Mignon McLaughlin)
Le donne pensano, sinceramente, di vestirsi per noi. O per loro. Ma vero è che si vestono per stupirsi reciprocamente.
(Francis de Miomandre)
La storia della biancheria intima è parallela a quella della liberazione femminile.
(B.Zapponi)
I maggiori suscitatori di libidine sono i nostri indumenti.
(R.Burton)
Le uniformi opulente, le divise rassicuranti e noiose, gli smoking, mi sembrano barriere protettive, dietro le quali la gente non vuole comunicare ma nascondersi.
(E. Fiorucci)
Quante leggiadre fogge trovan quelle che voglion sopra l’altre esser più belle.
(Giovanni Fiorentino)
Una bianca camicia di stelle arde le spalle che la portano.
(G. Trakl)
Con una perfetta sincronizzazione tra la persona e ciò che porta.
(B. Barzini)
Il variare della moda è la tassa che l’industria del povero mette sulla vanità del ricco.
(N. de Chamfort)
La moda innalza l’insignificante facendone il rappresentante di una collettività, l’incarnazione particolare di uno spirito collettivo […] Essa ha la proprietà di rendere possibile un’obbedienza sociale che è nello stesso tempo differenziazione individuale.
(G. Simmel)
Se mi fosse permesso di scegliere uno dei libri che verranno pubblicati cento anni dopo la mia morte, sapete quale sceglierei? Una rivista di moda per sapere come si vestiranno le donne un secolo dopo la mia dipartita. Questi stracci in fondo mi diranno sull’umanità futura più di tutti i filosofi, i romanzieri, i profeti e gli studiosi.
(A. France)
La parola ‘moda’, introdotta in Italia verso la fine del XVII sec., ci propone una brillante immagine di fugacità, di variabilità, di novità. Il termine ci deriva direttamente dal francese ‘mode’, sebbene la sua radice sia latina, ‘modus’. Per quanto i dizionari etimologici ne diano datazione più tarda, la parola ‘moda’ si trova già in un curioso libretto, ‘La carrozza da nolo’, di padre Agostino Lampugnani […] (quasi nello stesso periodo la usa Salvator Rosa) […] Per la sua variabilità, la moda va riferita a quelle classi sociali che hanno mezzi e tempo per dedicarsi alla raffinatezza del vestire.
(R. Levi-Pisetsky)
La moda raddoppia, enfatizza le proprietà di un’epoca ma le rende effimere.
(P. Mauriès)
La moda: il dominio esclusivo di cui gode per qualche tempo un certo prodotto.
(H.G. Schauer)
Bellezza che non deve tutto il suo avere alle vesti sfarzose o alle rutilanti nappine: […] Un volto che quanto meglio è rivestito della sua stessa bellezza e da solo può far valere il resto: un volto truccato non con altri belletti che quelli posti dalla bianca mano della Natura.
(R. Crashaw)
La passione dei segni, passione del ciclo (anche la collezione è un ciclo), fa sì che un fatto di moda circoli, si diffonda con una velocità vertiginosa per tutto il corpo sociale, suggellandone l’integrazione e riunificando tutte le identificazioni.
(J. Baudrillard)
La moda è il campo di studio del meccanismo dell’ imitazione.
(H. Spencer)
La moda è costume sotto forma di deviazione dal costume. La maggior parte degli individui normali ha il desiderio conscio o inconscio di allontanarsi un po’ dalla fedeltà troppo letterale al costume accettato. Essi non si trovano in una ribellione di fondo contro il costume, ma vogliono in qualche modo legittimare la loro deviazione personale senza esporsi all’accusa di insensibilità al buon gusto e alle buone maniere. La moda è la soluzione discreta a questo sottile conflitto.
(Encyclopedia of the Sciences)
Ogni nuova moda è rifiuto di ereditare, è sovvertimento contro l’oppressione della vecchia moda; la moda si vive come un diritto, il diritto naturale del presente sul passato.
(R. Barthes)
La moda è contemporaneamente essere e non essere, si trova sempre sullo spartiacque fra passato e futuro e ci dà, finché è fiorente, un senso del presente così forte da superare in questo senso ogni altro presente.
(G. Simmel)
La dea dell’apparenza.
(S. Mallarmé)
Fenomeno sociale intimamente connesso all’attività inconscia dello spirito. È raro che noi si sappia chiaramente perché un certo stile ci piace, o perché non è più di moda.
(C. Lévi-Strauss )
Moda: luogo di scambio dialettico tra donna e merce, fra piacere e cadavere.
(W. Benjamin)
La moda, come del resto l’arte, non è che un illusorio tentativo di esorcizzare la morte.
(Carl William Brown)