A Napoli se po’ mangià sulo pizza e spaghetti. Na vota tornai a casa mia all’improvviso accussì. Bussai alla porta e sentette mio padre che diceva: “Chi è?”. “Sono Massimo”. Mio padre aprì e disse: “Meno male che si tu, viene avanti e chiude’a porta – presto! – stammo magnanno ‘e gnocchi”
(Massimo Troisi)
“Quando c’è l’amore c’è tutto.”
“No ti sbagli, chella è ‘a salute.”
(Massimo Troisi)
Io credo che non ci sia niente di più bello dell’amore,
nel bene o nel male è sempre la cosa più bella che possa esistere.
(Massimo Troisi)
La sofferenza in amore è un vuoto a perdere:
nessuno ci può guadagnare, tranne i cantautori che ci fanno le canzoni.
(Massimo Troisi)
La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli,
quella dei ricchi dai loro genitori.
(Massimo Troisi)
“Paura nel mio lavoro? Questo è un lavoro privilegiato, ave’ paura me pare ‘nu poco troppo…
Se al limite un film va male puoi rimane’ amareggiato,
ma la paura no, ‘a paura è quando ci stanno sessanta licenziamenti in fabbrica.”
(Massimo Troisi)
“Da ragazzo i miei continui e disinteressati slanci di altruismo
mi diedero la fama di buono, da grande quella di fesso.”
(Massimo Troisi)
Adesso vengono i giornalisti e mi chiedono:
“Troisi, tu che ne pensi di Dio?”,
“Troisi, come si possono risolvere i problemi di Napoli?”,
“Troisi, come si può esprimere la creatività giovanile?”.
Ma che è?
Pare che invece ca ‘nu film agg’ fatto i dieci comandamenti.
(Massimo Troisi)